Cose da valutare prima di aprire la partita IVA da infermiere
Spesso mi capita di condividere la scelta di aver mollato il pubblico e di aver aperto la partita IVA con molti colleghi e amici, ed è ormai prassi che mi si chieda se, alla fine, conviene davvero diventare infermiere libero professionista o rimanere dipendente.
Ovviamente la risposta non può che essere molto complessa e dipende da tutta una serie di valutazioni da fare prima di decidere ma, se vogliamo riassumere quali debbano essere queste valutazioni, io partirei prima di tutto dal considerare:
il territorio in cui si lavora: c’è un enorme differenza di opportunità e di paghe orarie in base alla zona in cui si vive. Vivere al Nord, al Centro o al Sud influisce tantissimo sulla scelta. E anche nello stessa provincia è bene considerare quante strutture private e pubbliche siano presenti: più sono, più è probabile che queste avranno sempre la necessità di infermieri.
La paga oraria media nella tua zona: chiedi su Facebook, chiedi ad amici e colleghi, vai su internet e consulta le offerte di lavoro, vai a bussare al tuo Ordine ma cerca di capire quanto è la paga oraria media per un infermiere nella tua provincia.
La tua rete sociale di colleghi: quanti infermieri libero professionisti conosci? Quanti di loro ti stimano come infermiere? Se non conosci nessuno, saresti in grado di farti conoscere e apprezzare da loro? Sapresti come trovarli? Qui parliamo di cose serie, quindi evitiamo la retorica: i migliori lavori si trovano tramite “raccomandazioni“! Non intendiamo con raccomandazione l’accezione negativa del termine ma che, in genere, i datori di lavoro chiederanno ai vostri colleghi se conoscono qualcuno di cui fidarsi, e se questi si fidano di voi saranno ben contenti di fare bella figura coinvolgendovi.
Il numero di infermieri competitor: vivi in una città che ogni anno sforna centinaia di neo-infermieri che non riescono a farsi assumere e quindi sono obbligati ad aprire la partita IVA oppure quei pochi infermieri libero-professionisti che ci sono in giro sono talmente oberati di lavoro che sarebbero contenti di condividerne un po’ anche con te? Nel primo caso non conviene aprire la p.IVA, nel secondo…cosa aspetti a diventare un infermiere libero professionista?!
I tuoi valori personali: il fattore più importante di tutti e su cui non dovresti mai transigere nella tua scelta di fare o non fare questo passo, la domanda da un milione di dollari, è: nella vita ami di più la sicurezza o la libertà? Te lo ripeto: nella tua vita professionale vuoi sentirti più sicuro o vuoi sentirti più libero di scegliere la tua strada? Se ami la sicurezza non licenziarti dal tuo posto da dipendente per aprirti una P.IVA non riusciresti a viverti bene la tua nuova libertà.
Quindi, se sai che il territorio in cui vorresti iniziare a lavorare è ricco di opportunità lavorative, conosci tantissimi colleghi libero professionisti che ti ripetono in continuazione di non preoccuparti, che la paga media oraria è decorosa o addirittura sostanziosa, e soprattutto che la libertà, prima di ogni altra cosa, è assolutamente ciò che vuoi dalla tua vita professionale…complimenti sei il candidato ideale per diventare un infermiere libero professionista.
E negli altri casi? Se il tuo profilo è esattamente l’opposto a quello ideale, ovvero che andresti a competere con tantissimi giovani colleghi che si fanno pagare a schiaffi in un posto con due strutture in croce e tu alla fin fine, preferisci lo stipendio fisso, beh… non sarò io di certo a vietartelo ma di certo non spingerei mai un collega verso il precipizio in questo modo.
Conviene diventare un infermiere libero professionista?
È da precisare che l’autore dell’articolo è un ex-dipendente pubblico che dopo 7 anni di reparto in ospedale ha deciso finalmente di fare il salto e, dopo un anno da infermiere in libera professione, ha ben chiaro quali siano i punti a favore e a sfavore di questa importante scelta.
Mollare il lavoro e aprire la partita Iva è una scelta coraggiosa che va presa valutando tantissimi fattori, tra cui i propri valori personali. Per un infermiere coraggioso, proattivo, che vuole esplorare diversi universi lavorativi e che ama sfidarsi ogni giorno, fare l’infermiere libero professionista è la scelta giusta.
Una scelta non certo priva di ansie, preoccupazioni e bruciori di stomaco di tanto in tanto, ma che verrà per sempre ripagata da un controllo sulla propria storia professionale e da soddisfazioni economiche, che nessun impiego potrà mai darti.
Se non sei spaventato da tutto ciò, non perdere tempo, non te ne pentirai!
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