Il momento più importante dell’attività assistenziale domiciliare si ha nel momento della raccolta dati perché, solo dopo un’attenta e completa analisi delle informazioni, si possono ottenere risultati validi adeguati all’impegno professionale profuso. Si rende evidente la necessità di un’interazione tra l’equipe operanti a livello operanti sul territorio a livello distrettuale che , attraverso uno scambio reciproco di conoscenze e esperienze, rendendo più agevole l’analisi dei bisogni assistenziali al fine di garantire il soddisfacimento dei bisogni dell’assistito.
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Questo richiede l’utilizzo di strumenti materiali e risorse umane che consentono di dare: Una risposta agli sprechi, in termini di tempo e risorse, al soggetto che vive o manifesta una problematica di natura sociale e/o sanitario.
Un miglioramento delle condizioni di vita del paziente attraverso l’assunzione di professionisti dedicati.
La messa in opera di un moderno sistema assistenziale che fornisce alla persona le cura necessarie ottimizzando lo spazio e il tempo. Possiamo inquadrare il ruolo dell’infermiere professionale nel più ampio spettro di case manager, operando sistematicamente e in maniera più fedele possibile tutte le fasi del processo di nursing.
1. Valutazione: considera tutti gli aspetti della persona (biologici, relazionali, culturali, ecc…) che consentono di riconoscere i fattori dove si fonda la collaborazione positiva alla riabilitazione consentendo la personalizzazione delle cure, rendendo migliori la complaince e l’accettabilità dei trattamenti a livello soggettivo. La valutazione deve contenere dati oggettivi ricavabili e che fanno riferimento, da una parte sull’osservazione e la capacità di indagine sull’operatore, dall’altra sull’utilizzo di strumenti come le scale multidimensionali di valutazioni in grado di fornire riferimenti obiettivi per le misurazioni che implica ogni valutazione e deve consentire 27 all’operatore di elaborare giudizi su determinati obiettivi o eventi in riferimento a criteri di valore con la finalità di scegliere tra diverse linee di azione possibile.
2. Pianificazione degli interventi: è il più importante aspetto della funzione del case manager. Egli deve far si che gli interventi siano sincroni secondo una successione di criteri di adeguatezza rendendo minimi gli sprechi di risorse umane e materiali, tutto ciò attraverso la previsione delle necessità future.
3. Monitoraggio continuo: attraverso la valutazione continuativa di informazioni, permette di adeguare la valutazione finale. Essa deve consentire la rilevazione a feedback delle medesime aree indagate nella valutazione, collegate agli obiettivi prefissati del trattamento, permettendo di stabilire se l’efficacia presunta dell’assistenza e dei trattamenti siano congruenti all’efficacia praticata che si riscontra. Il monitoraggio prende in considerazioni variabili soggettive sia il gradimento del trattamento, l ’accettabilità delle cure e la soddisfazione personale alla fine delle medesime.
4. Valutazione dell’esito: consiste nella ricerca di conclusioni del processo diagnostico/terapeutico, della corrispondenza tra obiettivi attesi e raggiunti.
La funzione del case manager consiste nell’individuare problemi specifici di ogni caso e di organizzare con il paziente la gestione delle difficoltà residuali al fine di minimizzare l’impatto e riducendo, così, le problematiche identificabili a fine del processo
Molto bello