L’infermiere scolastico nel mondo
Quello della presenza nella scuola di figure professionali sanitarie, come l’infermiere scolastico, è un tema recentemente tornato alla ribalta.
Durante l’emergenza pandemica sono emerse molte criticità e sono cambiati i bisogni degli alunni. Emerge quindi l’importanza di istituire un supporto sanitario all’interno della Comunità scolastica.
Da queste iniziative emerge che l’attività dell’infermiere scolastico, se opportunamente pianificata, permette di facilitare lo sviluppo ottimale dello studente attraverso:
la promozione della salute
l’intervento per problemi sanitari attuali e potenziali
la messa in atto di servizi integrati per la gestione dei casi specifici
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La sanità nella scuola dal dopoguerra ad oggi
Senza andare troppo indietro nel tempo, gli unici riferimenti legislativi riguardanti la presenza di personale sanitario nelle scuole, nel nostro Paese, risalgono ai decreti negli anni 60 con l’articolo 13 del DPR 11 febbraio 1961 n. 26410. In quegli anni esisteva il servizio di Medicina Scolastica con la presenza di figure come le Assistenti sanitarie visitatrici, gli Infermieri Professionali e le Vigilatrici d’Infanzia. Allo stato attuale, nonostante le normative siano ancora attive, la riorganizzazione dei servizi non prevede più la presenza del personale sanitario e dei relativi servizi a scuola. Il Governo, con il Decreto Rilancio, ha raccomandato l'impiego dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Questo potrebbe rappresentare la soluzione migliore anche all’interno delle istituzioni scolastiche.
Le funzioni di prevenzione e assistenza in ambito scolastico sono state disattivate, nonostante siano ancora vigenti a livello legislativo secondo l’articolo 14 della legge 23 dicembre 1987 n. 833.
Inoltre, dagli anni Settanta ad oggi le professioni sanitarie, ed in particolare quella infermieristica, hanno avuto un’evoluzione normativa che ha profondamente mutato profili di competenze, abilità, funzioni, e responsabilità dei professionisti.
Allo stesso tempo alcune figure, come la ex Vigilatrice d’Infanzia o l’Assistente sanitaria, hanno subito radicali trasformazioni che ne hanno limitato, cancellato o condizionato la sopravvivenza.
Il Governo, con il recente Decreto Rilancio, ha raccomandato l’impiego dell’Infermiere di Famiglia e Comunità. Questo potrebbe rappresentare la soluzione migliore anche all’interno delle istituzioni scolastiche.
Infermiere scolastico: esperienze in Italia
Nel gennaio 2019 la Conferenza Stato – Regioni ha approvato il documento “Indirizzi di policy integrate per la Scuola che Promuove Salute”, promosso congiuntamente dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Istruzione. L’atto sottolinea l’importanza della collaborazione tra Sistema Sanitario Nazionale e Sistema Scolastico, in linea con le indicazioni internazionali nel merito della promozione della salute nel contesto scolastico.
La pratica infermieristica in ambito scolastico ha lo scopo di proteggere e promuovere la salute degli studenti, per facilitarne lo sviluppo ottimale e contribuire al successo accademico.
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L’infermiere scolastico: un vantaggio per tutti
Tutte le indagini e le ricerche di questi ultimi anni dimostrano come l’assenza di servizi e personale sanitario nelle scuole abbia contribuito non solo a lasciare irrisolte certe problematiche già esistenti, ma anche a crearne di nuove.
Infatti, questa carenza va a ricadere inesorabilmente sui genitori, che molto spesso sono costretti ad assentarsi dall’ambiente di lavoro per somministrare in prima persona la terapia al figlio affetto da patologie croniche, come diabete, epilessia e asma. Si può arrivare ad allontanare il bambino dalla scuola per continuare il percorso terapeutico, aumentando di fatto, il fenomeno dell’assenteismo in ambito scolastico.
In altri casi, chi ne fa le spese sono gli insegnanti, costretti molte volte a prendersi carico di responsabilità che vanno ben oltre il ruolo svolto.
Si richiedono competenze e abilità che non posseggono e che non sono acquisibili con un breve corso di formazione, come si voleva ipotizzare in passato.
Tutto ciò, fa comprendere come l’Infermiere scolastico potrebbe risultare fondamentale nella gestione degli studenti affetti da malattie croniche.
Tale gestione non può essere demandata a figure che non hanno una specifica formazione in ambito sanitario.
Le abitudini di vita di queste persone sono seriamente condizionate dalle loro malattie e ancor più spesso risulta condizionata la vita dei loro familiari.
È necessario garantire a tutti gli studenti affetti da patologie croniche non in grado di gestirle autonomamente nell’ambiente scolastico, il diritto a usufruire dell’assistenza socio-sanitaria di cui necessitano durante l’orario di lezione.
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