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Organizzazione del lavoro per Infermiere: Tecnico funzionale o Team Leader

Immagine del redattore: infermierecataniainfermierecatania

Modello Funzionale ( Functional Nursing )


Il functional nursing è meglio conosciuto in Italia come nursing funzionale, modello tecnico o modello per compiti. Sebbene da un punto vista concettuale appaia ormai obsoleto, rimane tuttavia il sistema ancora predominante in Italia, in quanto risponde all’esigenza di ottenere il massimo numero di prestazioni con un numero esiguo di risorse umane e materiali.

Questo modello garantisce una certa efficienza, richiede un tempo limitato per la pianificazione delle attività, e permette un buon controllo sulle stesse (Cipolla e Artioli, 2003).


Il functional nursing si sviluppa attorno agli anni 30-40 negli Stati Uniti in un contesto dominato ancora dal modello biomedico, in cui l’infermiere veniva formato come assistente del medico con mansioni prettamente tecniche.

Tale modello è basato su una divisione del lavoro simile a una catena di montaggio: spesso è preferito per la sua apparente efficienza che, però, si risolve in un’assistenza frammentaria (Tappen,1993).

Il modello funzionale o nursing funzionale si basa sull’assegnazione di compiti routinari e specifici al personale infermieristico e di supporto. Gli infermieri compiendo sempre lo stesso piano di lavoro e gli stessi compiti tecnici acquisiscono esperienza e velocità in quella specifica mansione o procedura.


Per descrivere lo standard di assistenza vengono utilizzate descrizioni procedurali e, in tal modo, i bisogni psicologici, emotivi e sociali del paziente sono inevitabilmente trascurati.

Il livello assistenziale si basa sulla corretta e pedissequa ripetizione di un protocollo procedurale o assistenziale, escludendo e sottovalutando completamente la presenza di tanti altri bisogni del paziente: emozioni, ansia, psiche sono concetti completamente avulsi da un sistema simile in cui il paziente ha il solo compito di integrarsi al meglio al perfetto ingranaggio di tempi ed esecuzioni del personale infermieristico.


L’unica libertà dell’infermiere invece, è quella di potersi permettere di essere ancora più veloce, efficiente ed alienato nell’esecuzione di un tale frenetico piano di lavoro.

A lungo andare questo modello ripetitivo risulta demotivante all’interno dell’equipe infermieristica e subisce un processo di deresponsabilizzazione.

Esso trova quindi criteri di validità per il suo operato nella velocità di esecuzione, nella gestione ordinata delle attività e nel numero di atti compiuti, tutto ciò oltre che trascurare completamente le necessità del paziente rischia addirittura di far apparire le richieste dei pazienti come un intralcio allo svolgimento del lavoro.

I vantaggi di questo modello sono:

  • Richiesta di un numero limitato di risorse di personale e di materiale;

  • Assegnazione di compiti ben definiti: è dunque possibile utilizzare persone con qualifiche inferiori o con poca esperienza per espletare compiti più semplici:

  • Elevato grado di abilità e rapidità nell’eseguire attività ripetitive;

  • Controllo diretto delle attività svolte;

  • Assenza di sovrapposizione delle attività.

Gli svantaggi di questo modello sono:

  • Perdita della visione globale della persona assistita;

  • Estrema frammentazione delle cure;

  • Approccio meccanicistico e impersonale;

  • Comunicazione frammentaria tra infermieri;

  • Impossibilità di applicare appieno il processo di assistenza infermieristica e conseguente insoddisfazione del paziente;

  • Impossibilità di valutare i risultati dell’assistenza infermieris

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