Tutto ciò che un buon Infermiere deve sapere.
Infermieri, Medici e operatori dell’ambito sanitario collaborano a diversi livelli della catena del sangue. La trasfusione sia essa autologa (ovvero proveniente dallo stesso soggetto che riceve) o eterologa (donatore e ricevente sono due soggetti diversi) è un atto medico. L’infermiere collabora all’espletamento di alcune fasi del processo di cui in parte è co-responsabile.
Essendo un atto medico, la trasfusione viene effettuata solo secondo prescrizione medica e criteri prestabiliti. Tale pratica necessita prima di essere espletata che sia autorizzata dall’interessato (ricevente) mediante consenso scritto e informato. Solo in caso di necessità e scevri dalla conoscenza di non-opposizione dell’interessato si può procedere all’atto senza aver recepito il consenso.
Le richieste per la trasfusione variano in base al grado di necessità e ai tempi della richiesta:
Non urgente/programmata: evasa per fasce orarie
Riserva per intervento chirurgico
Non differibile clinicamente: evasa entro 1 ora
Urgentissima: da evadere immediatamente senza poter attendere e prove di compatibilità
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Il processo di trasfusione è complesso perchè integra tra loro l’operato di più professionisti (medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ecc.), avendo anche numerosi rischi tale procedura è ampiamente regolata a livello normativo. Questa pratica si configura a tutti gli effetti come un trapianto e può condurre ad eventi avversi, in alcuni casi prevedibili in altri no.
Trasfusione: processo di approvvigionamento.
Ecco di seguito elencato per punti il processo di approvvigionamento di una sacca di emazie:
Richiesta emocomponenti: il medico firma la richiesta con timbro e firma completa leggibile e raccoglie il consenso informato dall’interessato;
Prelievo ematico da sottoporre alle prove crociate: due infermieri identificato il paziente compiono due prelievi che consentono l’identificazione del gruppo e dei RAIA del paziente. Le provette sono controfirmate per esteso da coloro che prelevano. Le domande per l’identificazione debbono essere aperte (es. “Buongiorno, mi dica come si chiama signore?”), e non debbono suggerire la risposta (es. “E’ lei il signor Rossi Mario?”). Se il paziente non è cosciente avvalersi di altri metodi come il barcorde o il numero nosologico sul bracciale;
Trasporto materiale al Centro Trasfusionale;
Controllo emocomponenti ricevuti: viene recapitato l’emocomponente e consegnato il modulo di consegna;
Conservazione: qualora una sacca non venga immediatamente trasfusa va conservata adeguatamente in emoteca. In ogni caso le emazie necessitano trasfusione entro 15/30 minuti, mentre per plasma e piastriene è necessario trasfonderle il prima possibile;
Identificazione del ricevente: doppio controllo seguito sia dal medico sia dall’infermiere;
Somministrazione: deve avvenire nei primi 10 minuti a goccia lenta (15-20 gtt/min) per monitorare i paramentri ed eventuali manifestazioni avverse, dopo invece si può aumentare la velocità sino ad un massimo di 40-60 gtt/min;
Monitorare reazioni avverse, come brividi, dispnea, eritemi;
Documentare in cartella l’avvenuta trasfusione con orario di inizio e di fine, riconsegnare il modulo di avvenuta trasfusione e documentare eventuali reazioni avverse.
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